Dott.ssa Rosalba Aiazzi Psicologa Psicoterapeuta – Cesena - Bologna

Depressione

La depressione è un disturbo dell’umore che colpisce oltre 350 milioni di persone nel mondo. Il 10-15% della popolazione soffre a causa di un disturbo depressivo, con una frequenza maggiore tra le donne. La fascia di età più colpita è quella compresa tra 30 e 49 anni. Attualmente l’Organizzazione Mondiale della Sanità considera la depressione la seconda causa di disabilità fra le malattie fisiche e psicologiche, seconda solo all’infarto.
Perdita di energie, stanchezza, difficoltà nella concentrazione e nella memoria, agitazione motoria e nervosismo, perdita o aumento dell’appetito, disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia), mancanza di desiderio sessuale e dolori fisici, sono i sintomi che caratterizzano il disturbo depressivo. Tristezza, angoscia, disperazione, insoddisfazione, senso di impotenza, perdita della speranza, senso di vuoto, sono le emozioni che contraddistinguono le giornate di chi soffre di depressione.
La persona depressa si trova ad avere: difficoltà nel prendere decisioni e nel risolvere i problemi; pensieri costanti caratterizzati da una forte autocritica ed autosvalutazione; pessimismo e pensiero catastrofico, per quello che riguarda il presente ed il futuro. L’isolamento sociale e il ritiro progressivo dalle attività quotidiane, che prima costituivano fonte di benessere e soddisfazione, sono gli effetti del malessere della persona che soffre di depressione.
Le idee di morte, unite a sentimenti di colpa, indegnità, rovina, frequentemente accompagnano i pensieri della persona depressa. La morte è considerata come l’unica via di uscita da una condizione di sofferenza emotiva sentita come insopportabile. Il 15% delle persone che soffrono di depressione clinica grave mette in atto il suicidio, pertanto le idee suicidarie non sono mai da sottovalutare.
Ad oggi la depressione è definita un disturbo multifattoriale caratterizzato dall’interazione fra fattori di tipo genetico, biologico e psicosociale. Alcune persone sono più predisposte a sviluppare un disturbo depressivo se i familiari di primo grado hanno a loro volta sofferto a causa di tale disturbo. Per quello che riguarda i fattori biologici alcuni studi hanno rilevato una carenza di determinati neurotrasmettitori ed ormoni.
Infine, spesso la genesi di un disturbo depressivo è connessa con specifici eventi di vita dell’individuo, definiti eventi stressanti, quali perdite in ambito affettivo-relazionale (separazioni coniugali, difficoltà nei rapporti familiari, ecc.) o lavorativo (licenziamenti, fallimenti lavorativi o economici), malattie fisiche, lutti personali. La difficoltà ad elaborare ed accettare una perdita, sia essa in ambito lavorativo o affettivo, può comportare un corto circuito emotivo, che prende la forma di un disturbo depressivo.