Psoriasi, acne, dermatite atopica e stress quale cura

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03Feb, 2023

Psoriasi, acne, dermatite atopica e stress quale cura è ipotizzabile per un approccio efficace? Orticaria, rosacea, alopecia, psoriasi, acne, dermatite atopica sono le malattie della pelle più comuni che risentono degli effetti negativi dello stress. Comprendere il complesso legame tra stress e malattie della pelle rappresenta un fattore di rilevanza per valorizzare l’efficacia della terapia dermatologica e per il raggiungimento del benessere globale dei pazienti.

Per fare luce sulla intricata relazione tra stress e malattie della pelle è necessario approfondire il concetto di stress, un costrutto ad oggi oltremodo abnormemente utilizzato, ma spesso poco chiaro sia al professionista della salute che ai pazienti.

Cosa è lo stress?

Nessuna delle grandi forze della materia è tanto efficiente quanto la capacità di difesa e di adattabilità degli esseri viventi di fronte ad ogni mutamento. In ogni uomo vi è forse un parallelismo tra vitalità ed entità dell’adattabilità“.

E’ così che Hans Selye nel 1936 descrive la Sindrome Generale di Adattamento, lo stress. In sostanza. Selye precisa che la risposta di stress indica uno squilibrio tra gli stimoli provenienti dall’ambiente esterno e le risorse di un determinato individuo. La reazione allo stress ha lo scopo di riconquistare una situazione di equilibrio interno chiamata omeostasi che è stata alterata a causa di uno o più fattori di stress (eventi stressanti o stressors).

Stress acuto e stress cronico

Lo stress può essere “buono” (eustress), come ad esempio la situazione sperimentata per un esame, oppure per un colloquio di lavoro; o “cattivo” (stress acuto o stress cronico). Una reazione da stress acuto è la risposta immediata del corpo a una minaccia, una sfida, uno spavento o una forte emozione, in genere si verifica una sola volta ed è delimitata nel tempo. I sintomi più comuni di uno stress acuto sono ansia, irritabilità, rabbia, disturbi del sonno e talvolta ricordi intrusivi dell’evento traumatico.

Lo stress cronico o distress è uno stato in cui si trova il nostro organismo quando non riesce a recuperare tra una situazione stressante e l’altra. Alcuni sintomi dello stress cronico sono: agitazione, frustrazione, cambiamenti d’umore repentini, sensazione di sentirsi sopraffatti, oppure di perdere il controllo, difficoltà a rilassarsi, scarsa autostima, solitudine, depressione, preoccupazione costante. Lo stress cronico dura a lungo, riguarda diverse sfere della vita e costituisce un autentico ostacolo al perseguimento degli obiettivi personali. Una condizione di distress inoltre rappresenta la difficoltà di ritornare a una situazione di allentamento, di calma e riposo profondo, dopo l’attivazione e lo sforzo per superare ostacoli e risolvere problemi.

Le radici dello stress cronico affondano in alterazioni profonde del respiro, del tono muscolare, delle posture, dei movimenti finendo per produrre malattie e disturbi sempre più invalidanti. Lo stress cronicizzato pertanto, diventa altamente dannoso, poiché costringe l’organismo in una situazione di costante tensione e allarme, quando ciò non sarebbe necessario.

Cosa accade nell’organismo sotto stress

La risposta allo stress è una reazione molto complessa. Innanzitutto, lo stress provoca l’attivazione dei sistemi endocrino, neurologico e immunitario. Le due vie principali della risposta allo stress sono il sistema nervoso simpatico e l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. L’attivazione del sistema nervoso simpatico, meglio nota come risposta dell’organismo di “lotta o fuga”, provoca il rilascio di ormoni (adrenalina e noradrenalina) e ha un impatto su più sistemi ed organi. A livello dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, invece, lo stress stimola una “reazione a cascata” di differenti ormoni, che contribuiscono a vario titolo alla produzione del cortisolo, il cosiddetto “ormone dello stress”.

Quali sono le funzioni dello stress

L’obiettivo della risposta allo stress, attivata da un soggetto come reazione ad uno stressor o fattore stressante, è quello di cambiare l’equilibrio interno dell’organismo (omeostasi), mediante tre azioni:

  • produrre una risposta emotiva soggettiva
  • difendere l’organismo dallo stressor
  • formulare strategie in caso di esposizione futura agli stressors.

Ma non solo, la sindrome generale di adattamento allo stress ha anche lo scopo di modificare l’equilibrio esterno all’organismo, per consentire un allineamento tra l’ambiente e le necessità del soggetto.

Malattie della pelle e stress

L’influenza tra stress e malattie della pelle può manifestarsi in svariati modi, come ad esempio, un’azione a livello di mutamenti fisiologici, oppure può rivelarsi con l’aumento di comportamenti come il grattamento. In entrambi i casi si assiste ad un peggioramento della condizione infiammatoria della cute. Inoltre, lo stress può essere l’effetto della malattia della pelle cronica e quindi decretare l’avvio ed il mantenimento di un tremendo circolo vizioso, che si autoalimenta e si rinforza nel tempo.

La pelle agisce non solo come barriera fisica verso l’ambiente esterno, ma esprime anche le manifestazioni di processi interni. Attraverso una vasta rete, costituita da recettori chimici e meccanici, nervi, muscoli e sistema vascolare, la cute interagisce in maniera stretta con il sistema nervoso centrale, al fine di rispondere a stimoli sia fisici che emotivi.

Gli effetti dello stress sulle malattie della pelle

La pelle è particolarmente sensibile agli effetti dello stress. Il rilascio di cortisolo, catecolamine e neuropeptidi ha svariati effetti sistemici e cutanei. Molteplici studi che osservano il rapporto tra stress psicologico e sistema immunitario mostrano che lo stress cronico è associato a una diminuzione della risposta immunitaria. Inoltre, lo stress psicologico aumenta il rischio di malattie respiratorie acute ed il rischio di infezione.

Il rilascio di neurormoni, neuropeptidi e neurotrasmettitori da entrambi i rami della risposta allo stress ha un impatto negativo sulla pelle. Le catecolamine (adrenalina e noradrenalina) possono avere un impatto diretto sulle ghiandole, sui vasi sanguigni e sui muscoli lisci; mentre il cortisolo ha un effetto più ad ampio raggio. Inoltre, la pelle è anche un partecipante attivo nella risposta allo stress a livello locale, grazie all’azione dei cheratinociti, oppure delle cellule immunitarie come i mastociti. Infine, i neurotrasmettitori, rilasciati sia a livello sistemico che locale, aumentano la produzione di altri mediatori (istamina e serotonina). Tale caduta neurochimica complica lo stato infiammatorio della pelle con incremento del prurito e compromissione della funzione della barriera cutanea di guarire le ferite e di difesa immunitaria.

Psoriasi, acne, dermatite atopica e stress

Acne, alopecia areata, dermatite atopica, psoriasi, rosacea, orticaria cronica spontanea sono malattie croniche della pelle che peggiorano in maniera importante in concomitanza di stress psicologico. Due ricerche documentano un’associazione significativa tra aumento dei livelli di stress e gravità dell’acne. In una rassegna sugli effetti psicologici dello stress sulla guarigione delle ferite, la maggior parte degli studi ha rilevato lo stress associato a una compromissione di tale funzione della barriera cutanea, oppure ad una disregolazione delle sostanze che contribuiscono alla riparazione delle ferite.

Una condizione di natura psicopatologica, come ad esempio, un disturbo ossessivo-compulsivo, oppure ansia, come nel caso di dermatillomania (disturbo da escoriazione, causato da un ripetitivo stuzzicamento della pelle, fino a causare delle lesioni) o tricotillomania (disturbo da strappamento di peli e capelli, caratterizzato da un persistente bisogno di strapparsi capelli o peli) può aggravare lo stress psicologico di persone affette da una malattia della pelle. Infine, i disturbi dermatologici possono avere sintomi psicologici associati come ansia, depressione e altri disturbi dell’umore legati all’andamento cronico di patologie come dermatite atopica, psoriasi, vitiligine o altri disturbi della pelle.

Come gestire l’impatto dello stress sulle malattie della pelle

Non sottovalutare il circolo vizioso stress-malattia della pelle

La cura di una malattia cronica della pelle è molto complessa, l’approccio multidisciplinare è quello consigliato da tutta la letteratura scientifica odierna, ma spesso i fattori psicologici e lo stress non sono considerati parte strutturale e strutturata della cura. Affrontare la cura fin dalla diagnosi con un faro sugli aspetti emotivi e sullo stress fa parte di un piano di cura completo ed efficace.

Costruire un piano di cura multidisciplinare mirato e personalizzato

Il lavoro psicologico da affiancare alla cura dermatologica può prevedere un progetto di cura mirato e personalizzato a seconda dei casi. Il lavoro del professionista psicologo o psicoterapeuta coach per la pelle deve essere svolto in team con il professionista dermatologo con l’obiettivo comune del benessere del paziente e della famiglia, qualora si tratti di piccoli pazienti o di adolescenti.

Diagnosi, visite dermatologiche di controllo e valutazione psicologica

Stress e fattori psicologici possono essere presi in carico fin dalla diagnosi in modo da evitare al paziente la triste esperienza della costituzione di insalubri e demotivanti circoli viziosi: il circolo vizioso prurito-grattamento, il circolo vizioso prurito-sonno e il circolo vizioso prurito-sonno-stress. Il prurito influisce in maniera negativa sul sonno, la deprivazione del sonno influisce in maniera negativa sul prurito. Il prurito e la deprivazione del sonno aumentano i livelli di stress, che a loro volta gravano sul prurito e sulla qualitá del sonno. Pertanto, un costante monitoraggio psicologico dei livelli di stress e ansia è consigliabile dal momento della diagnosi e nelle successive visite di controllo svolte dal dermatologo.

Come lavora in pratica uno psicoterapeuta coach per la pelle?

Il percorso terapeutico proposto dello psicologo psicoterapeuta coach per la pelle è mirato e personalizzato, tagliato in maniera specifica sul paziente o sulla famiglia, nel caso di bambini e adolescenti. In generale il percorso psicologico-psicoterapeutica si articola su 5 livelli clinici.

Creazione di un legame di fiducia e reciproca collaborazione con il paziente

Il primo passo della cura psicologica è caratterizzato dalla creazione di un legame di fiducia e reciproca collaborazione costituito da empatia e dall’assenza del giudizio. Sapere che il terapeuta è dalla parte del paziente e si astiene da qualsiasi giudizio è un aspetto fondamentale per mettere a proprio agio il paziente dermatologico affetto da malattie croniche della pelle, che talvolta può essere deluso e frustrato da una serie di esiti scarsamente efficaci delle cure.

Raccolta della storia di malattia

L’anamnesi o raccolta della storia di malattia riguarda le seguenti informazioni: da quanto tempo la malattia della pelle è presente, come il paziente sta gestendo la patologia, quali sono i professionisti che stanno trattando la malattia della pelle, quali sono i livelli di soddisfazione del trattamento in essere. In questa fase l’obiettivo che paziente e terapeuta perseguono assieme è quello di mettere le basi per la costruzione del team multidisciplinare (dermatologo, allergologo, nutrizionista, farmacista, pediatra, ecc.): il paziente sarà il regista della cura, il terapeuta il suo coach ed offrirà supporto e sostegno alla motivazione alla cura del paziente e alla costruzione di un legame di fiducia con i professionisti della salute del team della cura.

Valutazione clinica e psicometrica attraverso test e questionari

La valutazione clinica e psicometrica mediante l’utilizzo di questionari per misurare i livelli di ansia, stress e l’impatto degli stessi sulla qualità di vita. In questa fase è possibile che lo psicoterapeuta si avvalga dell’utilizzo di questionari e test per la misurazione dello stress e della condizione psico-emotiva del paziente. Variazioni importanti di ansia e depressione potrebbero influire negativamente sulla cura della pelle, pertanto è auspicabile monitorare i livelli del disagio psicologico nel corso della cura.

Proposta del progetto di cura e valutazione degli step da perseguire

Il progetto di cura è fatto di passi da concordare e convalidare con il paziente. Consolidato un obiettivo si passa al successivo, a seconda dei ritmi dei singoli pazienti, onde evitare frustrazioni troppo elevate nella cura. Il progetto di cura si basa sui paradigmi dell’Educazione Terapeutica e sul Colloquio Motivazionale.

Focus dell’intervento dello psicoterapeuta coach per la pelle

Il focus del progetto terapeutico dello psicologo psicoterapeuta coach per la pelle nel suo insieme prende in esame le seguenti aree tematiche:

  • Stile di vita
  • Abitudini e comportamenti nutrizionali
  • Ciclo del sonno e ritmi circadiani
  • Strategie e tecniche per la gestione dello stress
  • Strategie e tecniche per la gestione dell’ansia
  • Immagine corporea
  • Autostima
  • Stigmatizzazione, relazioni sociali e lavorative
  • Relazioni intime e sessualità

Stress acuto e cronico hanno un’influenza negativa sulla pelle e sulle malattie della pelle come psoriasi, acne, dermatite atopica, orticaria, rosacea, alopecia è auspicabile che sempre più di frequente la terapia dermatologica sia consapevolmente potenziata grazie ad un lavoro in team con uno psicologo psicoterapeuta coach per la pelle, esperto nella gestione dello stress e del paziente dermatologico, al fine di amplificare il benessere psico-fisico globale del paziente e non solo la cura della sua pelle.

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Fonti:

Selye, H. (1974). Stress without distress. J. B. Lippincott, Philadelphia.

Selye, H. (1976). Stress in health and disease. Butterworth’s, reading, Massachusetts.

Rachel Graubard et al. Stress and Skin. Dermatology Practical & Conceptual 2021;11(4).